Prof. Lucio Barbera:
realtà… pittura che vive come apparizione… le sue figure aggallano ed assumono l’aspetto di fantasmi e di visioni”… L’artista è approdato nel tempo ad una messa in scena della realtà, offrendo immagini assolutamente inesistenti eppure costruite su elementi assolutamente reali. L’immagine pure apparendo del tutto fantastica e inventata risponde ad una sua precisa logica, si chè ogni cosa, ogni gesto, ogni colore non può essere che quello.
Dott.ssa Maria Teresa Prestigiacomo:
“ibernate immagini di memoria rivivono come apparizione
da un sipario nero, mostrando pirandellianament e l’uomo ed il suo doppio sul palcoscenico della vita”.
Dott. Francesco Lo Conti:
“La vulcanica creatività dell’artista non ha confini originata dalla capacità di tradurre sollecitazioni del reale gli elementi che compongono il dipinto sono tangibili portatori di verità umane universali permeate da una ‘verve fantasiosa’”. “Le qualtà di un artista si riconoscono dalle capacità espressive che egli riesce a dare alle sue opere, dalla sensibilità cromatica,… dallo stile per sonale del tratto compositivo. in tutto questo Giovanni Fiamingo riesce validamente a creare una sua impronta…”.
Dott. Rosario Urzì:
“Le sue opere trasudano splendore e accuratezza espositiva; esprimono idee, tradizioni, costumi idealizzati…
Sono immagini straordinarie che coinvolgono dolcemente il recettore in un’atmosfera irreale, arcaica, quasi mistica… immagini che rivelano, che riscoprono 11 gusto del
segreto, dell’antico…”.
Dott.ssa Giovanna Pantò:
“Memorie antiche ma non lontane, rappresentazioni attuali di eventi distanti nel tempo, immagini vive nel presente
attraverso il filtro della memoria, quello della sensibilità di Giovanni Fiamingo che ci trasmette figure nitide provenienti dalla storia remota…”.
Prof. Luigi Ferlazzo Natoli:
“Le soffitte, le cantine dove si ammucchiano gli oggetti dismessi ma carichi di ricordi per chi li ha un tempo utilizzati…
il rimpianto del pittore per l’infanzia perduta… Fiamingo si pone indubbiamente in un’area romantica e i valori che ci propone riscoprono sentimenti positivi”.
Dott.ssa Mariangela Masino:
“Un susseguirsi di immagini archiviate nella memoria. Le sue opere sono appunti visivi di un itinerario mentale, di un percorso che si snoda fra tenere e malinconiche evocazioni di immagini infantili…. lontano dall’astrattismo ma anche dai percorsi del figurativo recente, non interessato alla riproduzione del reale, traccia una linea di confine tra se e l’ambiente raccontando attraverso il tempo e scopre il valore affettivo degli oggetti simboli di epoche e di momenti significativi”.
Prof. Maria Rosaria Camardi Fonte:
“Ritmi di tempo e di spazio si intuiscono più che percepirsi attraverso un susseguirsi di piani somatici che creano una atmosfera rarefatta, dentro la quale gli oggetti diventano simboli”.
Dott. Luigi La Rosa:
Una pittura a metà strada tra figurativo ed informale quella di G. Fiamingo, uscita da numerosi stagioni di ricerca e di elaborazione facendo dell’idea formale un elemento dal quale partire per più oscure riflessioni cromatiche. La pittura di Fiamingo si segnala per la capacità di inventare il mondo attraverso il sogno ad occhi aperti.
Grazia Tardiolo:
Le opere di Fiamingo mettono in risalto l’originalità dell’artista costantemente permeata di surrealismo.
L’insieme delle creazioni realizza all’interno di una tangibilità un’apertura sul futuro con costanti richiami verso il passato. Un trionfo di sogni di desideri di libertà. Come il vero surrealismo esige il pensiero appare libero da qualunque condizionamento e controllo.
L’ISOLA
Settimanale di attualità e cultura: Riflessi di vita. Brandelli di
iconografie metropolitane ripiegati su se stessi, tesi fra la ricerca, il disagio e la provocazione. Appunti di un viaggio in punta di pennello nel labirinto dell’essere. Fiamingo autodidatta utilizza una tecnica nuova quasi una Koinè che gli permette di esprimere con forza vibranti emozioni. Sogno evanescente e realtà palpitante fusi insieme nei colori perchè nessuno dimentichi che “noi siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni”. Fiamingo pittore dei sogni.
Dott. Luciano Iaria:
“Liberi da cornici e proiettati nello spazio di segmenti e
curve di colori avanzano fin dentro l’anima con l’impeto di cromie ideate e accese….”
Dott. Domenico Femminò Peloro:
“Dotato di mezzi notevolmente raffinati, egli proietta
la sua sensibilità sulla tela con costruzioni elaborate dense di significati ed eseguite con estrema cura…… L’apporto vibrante del colore che permette a queste composizioni di imporsi oltre il tempo reale….”
Prof. Lucrezia Lorenzini:
“Le suggestioni che derivano dall’incontro tra l’arte figurativa,
colori di fasci di luce, il movimento della danza, tessuti mossi dai corpi, e il determinato musicale, cromatismo svelato dalla calligrafia pittorica, costituiscono moduli tematici e stilistici dell’impianto di universi creativi di Giovanni Fiamingo … Una pittura parlante intessuta nel silenzio dei colori…”
Prof.ssa Maria Teresa Zagone:
“Fiamingo affronta con una sensibilità che, a dispetto dell’accesa cromia, indulge alla malinconia, figure frammentate, ricomposte e reinventate come in un mosaico mediante incastri geometrici che si allontanano volutamente dalla realtà e dal chiasso della contemporaneità… I personaggi, privi di identità vengono definiti da linee nere e spezzate decise e quasi grafiche… sono silhouette sospese, senza occhi nè bocca senza fiato nè moto, sbalzate in ambienti stranianti densi di silenzio…”
Prof. Lucrezia Lorenzini:
“L’impaginazione delle opere si caratterizza per una complessa struttura di piani, di linee, di geometrie che dialogano secondo prospettive e profondità sempre molto originali…. L’iconografia di Fiamingo è un diario del sogno, un libro di archetipi, un notturno struggente, dove maschere, giocolieri, musicisti, funamboli e ballerini sussurrano allo spettatore quel sentimento malinconico e sublime che pervade quelle indimenticabili sere in cui lo spettacolo del mondo partecipa allo spettacolo del nostro cuore…”
Dott. Mosè Previti:
“Fiamingo è principalmente un figurativo, i suoi esordi sono intrisi di quel piacere per la pittura come sogno e gioco con la realtà. L’iconografia di Fiamingo è un diario del sogno, un libro di archetipi, un notturno struggente, dove maschere, giocolieri, musicisti, funamboli e ballerini sussurrano allo spettatore quel sentimento malinconico e sublime che pervade quelle indimenticabili sere in cui lo spettacolo del mondo partecipa allo spettacolo del nostro cuore. Nella rivisitazione dell’antico scopriamo l’essenza, il segno proprio di Fiamingo: la linea. Il pittore è geometrico ed elegante quanto malinconico e intenso nel rapporto continuo tra le tinte del blu e del rosa, nell’architettura di questi profili geometrici che s’incastrano come i pezzi di un’antica metopa olimpica. In questa esposizione è quanto mai palese la sua idea di arte come messaggio chiaro, nitido, perfettamente compiuto, eppure mai scontato.”
Prof. Giulia Maria Sidoti:
“Giovanni Fiamingo è un pittore “geometrico” ma di una geometria molto umana come il vario mondo del teatro a cui si ispira , che compone con linee e tasselli in cui scompone e incasella parti di realtà lontana ecofuturista :sono tessuti in pezzi, quasi d’arlecchino, musicisti, strumenti , pianisti, ma anche corpi di donne che si stagliano tra piani differenti….con lo sfondo di architetture anch’esse geometriche……Tutto però trasmette il movimento che è messo in atto dall’incrociarsi di linee e spazi e la vita……………….”